Le patologie del Piede: dall’anatomia alla cura. Trattamenti riabilitativi fisioterapici e osteopatici
Il piede umano è una struttura molto complessa, considerabile un organo di senso, con le sue 26 ossa, 33 articolazioni e più di 100 muscoli, legamenti e tendini rappresenta la porzione distale dell’arto inferiore. Nelle sezioni a seguire, andremo ad approfondire brevemente quali sono le principali patologie legate al piede:
Fascite Plantare: Un Problema Doloroso al Tallone
La fascite plantare è una delle cause più comuni di dolore al tallone, dovuta all’infiammazione della fascia plantare.
- Cause e Fattori di Rischio
Le cause principali includono il sovraccarico funzionale, l’uso di scarpe inadeguate e l’eccesso di peso. Anche una biomeccanica alterata del piede, come nel caso del piede piatto o cavo, può aumentare il rischio di sviluppare questa patologia. L’età (soprattutto tra i 40 e i 60 anni) e l’attività sportiva intensa, come la corsa, possono peggiorare la situazione. La fascite plantare si manifesta spesso come conseguenza correlata ad una scarsa elasticità del tendine d’achille, o ad una sua patologia (vedi sezione tendinite d’achille) - Sintomi
I sintomi che caratterizzano la fascite plantare sono:
– dolore nella zona del tallone, soprattutto al mattino dopo il riposo, avvertito come una fitta nell’appoggio del piede a terra;
– rigidità e tensione della fascia plantare;
– difficoltà nell’estendere le dita del piede (sollevarle da terra).
- Diagnosi
la diagnosi è principalmente clinica: durante la valutazione, si evocherà il dolore premendo un dito sul tallone con il piede in flessione dorsale (punta verso l’alto). Una radiografia potrebbe confermare o meno la presenza dello sperone calcaneare, e l’ecografia della fascia plantare può evidenziare lo spessore e lo stato infiammatorio. - Trattamento e Riabilitazione
dopo aver valutato le possibili cause della fascite plantare, con il fisioterapista si andrà a svolgere un programma di recupero mirato;
Alluce Valgo: patologia del piede molto comune
L’alluce valgo è una delle patologie del piede più diffuse, si tratta di una deviazione dell’alluce verso le altre dita, con conseguente formazione di una protuberanza ossea alla sua base, comunemente definita “cipolla”, che può generare molto dolore durante il cammino e scarsa tolleranza a certe tipologie di calzature.
- Cause e Fattori di Rischio
l’alluce valgo spesso è di origine ereditaria (alluce valgo primario), ma può essere conseguenza di altre patologie (alluce valgo secondario) tra le quali annoveriamo l’artrite reumatoide, oppure a problematiche nell’appoggio del piede al suolo (piede piatto o pronato). L’uso di calzature strette non è una causa diretta, ma può essere una causa di aggravamento dei sintomi (dolore, arrossamento della cute, formazione di vesciche e calli nella zona della protuberanza ossea). - Sintomi
i sintomi dell’alluce valgo derivano dalla sua progressiva deviazione nel tempo, e comprendono: Dolore: localizzato principalmente sulla sporgenza ossea alla base dell’alluce, e dato sia dall’appoggio del piede sia dalla calzata stretta di alcune scarpe.
Alterazioni anatomiche: deviazione delle altre dita, e cambiamento nella loro morfologia (deviazione laterale o a “martello”, con la flessione delle articolazioni tra le falangi)
Alterazioni cutanee: formazione di callosità e vesciche nei punti sporgenti.
- Diagnosi
la diagnosi di alluce valgo è principalmente clinica, una radiografia può essere utile solo per valutare la gravità. Durante la valutazione si identificano alcune problematiche che possono peggiorare la condizione di valgismo dell’alluce (pronazione del piede, problematiche di carico) - Trattamento e Riabilitazione
in base alla gravità dell’alluce valgo, può essere proposto un trattamento di tipo conservativo, con l’utilizzo di tutori e plantari correttivi dell’appoggio e della deviazione dell’alluce, oppure l’accesso alla correzione chirurgica nei casi più gravi.
Metatarsalgia: Dolore all’Avampiede
il termine metarsalgia descrive un dolore localizzato alla base delle ossa dei metatarsi (regione dell’avampiede), ed è una delle cause più frequenti di dolore ai piedi sia tra chi ha una vita sedentaria sia tra chi pratica sport, in particolare di impatto (corsa, danza).
Cause e Fattori di Rischio
le cause possono essere molteplici:
- ereditarietà: in alcuni casi, alcune anomalie anatomiche congenite conducono a sovraccarico funzionale della zona dell’avampiede e conseguente infiammazione e dolore
- traumi: possono indurre delle modifiche strutturali, conducendo a squilibri nel carico in uno o più punti, con conseguente stress di legamenti, muscoli, tendini e articolazioni, infiammazione e dolore.
- Patologie: la concomitanza di patologie reumatiche (artite, lupus) oppure di altri disturbi (neuroma di morton, disturbi circolatori), possono condurre ad infiammazioni e dolori, spesso riferiti all’avampiede.
- Postura: anche un problema strutturale del piede (piede piatto o piede cavo) può condurre ad un’alterazione posturale e quindi ad uno squilibrio di carico, e nel lungo termine allo svilupparsi di metatarsalgia.
Tendinite d’Achille: un disturbo del Tendine molto famoso
La tendinite del tendine achilleo è una condizione che colpisce il muscolo nella sua porzione finale è un disturbo comune, creando disturbi in genere a tutto l’arto inferiore compromesso.
Cause e Fattori di Rischio
le cause scatenanti questa infiammazione del tendine, sono diverse. A farla da padrone, troviamo il sovraccarico meccanico, che si somma ad altri fattori quali:
- età/elevato indice di massa corporea
- attività fisica
- grado di forza della muscolatura dell’arto inferiore
- stabilità della caviglia
- traumi pregressi, o storia di infiammazioni tendinee recidivanti
- utilizzo di calzature inadeguate
Sintomi
il tessuto tendineo infiammato, in generale, manifesta la propria sofferenza tramite dolore e aumento della stiffness. nel caso della tendinopatia achillea:
- Dolore: nella zona del tendine d’achille, inserzionale (dove il tendine si inserisce sul calcagno) o mid-portion (a metà tra inserzione e ventre muscolare). nella tendinite d’achille inserzionale, il dolore verrà percepito in quelle attività che comportano molta tensione sul tendine, come scendere le scale, o uno scatto veloce correndo.
- Rigidità: soprattutto al mattino, con i primi movimenti dopo esserci svegliati. si ha difficoltà nel compiere i movimenti di flessione ed estensione della caviglia
- Gonfiore: in alcune situazioni, si può percepire al tocco e anche visivamente una piccola tumefazione sulla zona del tendine.
Durante l’attività sportiva, i sintomi sono percepiti con maggiore intensità nella fase di inizio dell’attività, per calare durante il riscaldamento e lo svolgimento dell’attività, e peggiorare nuovamente una volta terminata.
Diagnosi
la diagnosi di tendinopatia achillea è principalmente clinica, e si esegue tramite una valutazione del fisioterapista in cui si vanno ad eseguire
- test di forza della muscolatura del polpaccio
- test funzionali di movimento (salita e discesa delle scale, squat, affondi o movimenti dinamici relativi allo sport praticato)
- test di mobilità della caviglia e del piede
- palpazione del tendine stesso
se necessario, si può approfondire con un’ecografia o con la risonanza, che metteranno in evidenza eventuale degenerazione del tendine o lesioni del tendine d’achille.
Trattamento e Riabilitazione
il tessuto del tendine è molto responsivo al carico, e il giusto dosaggio fornito dal fisioterapista consentirà di gestire al meglio il recupero della funzionalità e la gestione del dolore: un carico eccessivo potrebbe peggiorare i sintomi, un carico troppo blando non andrà a svolgere nessun effetto benefico nei confronti del dolore e della rigidità.
gli obiettivi di recupero funzionale e di gestione del dolore verranno raggiunti tramite:
- strenght and conditioning: il tendine ha necessità del giusto dosaggio di carico, quindi verranno svolti degli esercizi di rinforzo e ricondizionamento del muscolo e del tendine, rispettandone le fasi di progressione dell’infiammazione, sfruttando contrazioni isometriche (senza generare movimento) ed eccentriche (controllo della fase di discesa del movimento) soprattutto nella prima fase, per poi passare alle contrazioni concentriche e pliometria (balzi, saltelli) in una fase più avanzata del recupero.
- tecniche manuali: come massaggi decontratturanti della muscolatura della gamba, trattamento della fascia profonda.
Neuroma di Morton: Dolore Tra le Dita del Piede
Il neuroma di Morton è un ispessimento del tessuto del nervo interdigitale (localizzato nello spazio tra 2° e 3° dito del piede), che provoca dolore acuto. Spesso il trattamento è chirurgico ma in fase iniziale si può provare anche l’approccio conservativo fatto di infiltrazioni e fisioterapia.
Cause e Fattori di Rischio
le cause del morbo di Morton sono diverse, e identificarle con precisione aiuta nel raggiungere una soluzione efficace. tra le cause, si annoverano:
- Cause strutturali e anatomiche: congenite o acquisite (traumi), si tratta di anomalie strutturali del piede, come il piede piatto o il piede cavo, che possono modificare la distribuzione del carico.
- Squilibri posturali: che possono essere
- Stress dinamico: dato da gesti sportivi ripetuti, soprattutto negli sport da impatto sul piede come possono essere la corsa, la pallavolo, il calcio, la pallacanestro.
- Stress adattivo: l’utilizzo di scarpe con tacco alto o pianta stretta a lungo, conducono a spostare il carico sull’avampiede inducendo nel lungo termine infiammazioni e compressioni del tessuto nervoso.
Sintomi
Questa patologia è piuttosto invalidante presenta due sintomi princiapli:
- Dolore: riferito nella zona dell’avampiede, tra 2° e 3° dito, spesso molto intenso al punto che il paziente trova sollievo sfilandosi la calzatura; viene descritto come una sensazione di bruciore.
- Formicolio: può rimanere localizzato nell’area dell’avampiede oppure estendersi ad una zona maggiore; si può associare a questa sensazione, anche quella di intorpidimento della zona.
Diagnosi
durante la valutazione, il fisioterapista va ad identificare le possibili cause, dinamiche o strutturali, che sottendono alla formazione del neuroma di Morton. inoltre, si diagnostica con molta precisione tramite l’esecuzione di uno specifico test di valutazione, il segno di Mulder: il fisioterapista comprime il piede afferrandolo ai due lati, esterno e interno. comprimendo il piede, il paziente avverte dolore, accompagnato a volte da uno scroscio sonoro udibile come un click.
Trattamento e Riabilitazione
Il trattamento conservativo è la scelta primaria di approccio, soprattutto in tutti quei casi in cui il disturbo è dovuto ad alterazioni funzionali. Il fisioterapista può fornire un valido aiuto nella gestione dei sintomi e della patologia, valutandone con attenzione le cause, e andando ad agire tramite:
- Terapie manuali: come mobilizzazione delle ossa del piede nelle sue sezioni, massaggio della muscolatura circostante la zona di dolore, che può essere contratta, o trattamento della fascia e dei trigger point del piede e della caviglia.
- Esercizi posturali e di rinforzo: identificata la causa che sottende al presentarsi della patologia, il fisioterapista andrà a lavorare tramite esercizi di rinforzo e riequilibrio posturale sulla correzione di eventuali disturbi della postura e dell’appoggio del piede. Importante notare come ottenere l’equilibrio tra i vari muscoli spesso è la chiave per il successo della terapia.
Fratture del piede
Le fratture del piede sono tra le lesioni più comuni nel campo ortopedico e coinvolgono una o più delle ossa che costituiscono questa complessa struttura anatomica. Le cause possono variare, spesso le fratture necessitano di intervento chiurgico e sempre di una riduzione con gesso la riabilitazione risulta quindi sempre fondamentale per un recupero totale sopratutto di strutture complesse come il piede.
Trattamento osteopatico
Il trattamento osteopatico mira principalmente ad eliminare quelle tensioni globali che si sono andate a creare a seguito dell’intervento chirurgico o dell’ingessatura, in questo modo il percorso risulterà più rapido e si migliorerà il benessere generale del paziente.
Patologie del piede: trattamenti fisioterapici e osteopatici a Roma
Il piede è un’articolazione molto complessa, è sottoposta al carico di tutto il corpo ma deve garantire stabilità, forza e mobilità, riceve influenze dall’anca ma anche dal ginocchio.
Se soffri di dolore al piede, avrai capito che una valutazione accurata è il primo passo ed il più importante, approfitta della prima visita gratuita per capire l’origine del tuo fastidio e trovare insieme a me il percorso più adatto per recuperare completamente.